BIP, multinazionale di consulenza, e
Assoconsult, associazione delle imprese di consulenza di management in Italia,
hanno presentato i dati sullo stato dell’arte della cultura Diversity Equity & Inclusion nel mondo del lavoro, in occasione della terza edizione della BIP DE&I Week alla presenza di
Carlo Capè (CEO BIP), Luigi Riva (Presidente Assoconsult), Valerie Schena Ehrenberger (Vicepresidente Assoconsult).La rivoluzione espressa dalla sigla DE&I sta generando da tempo un cambiamento strutturale nel mercato del lavoro, in particolare nel settore della consulenza. Secondo i dati Assoconsult, presentati nel report
“DEI nella consulenza: cultura, visione e prospettive. Focus sulla consulenza al femminile”, l
a diffusione della cultura DE&I nei contesti aziendali produce molteplici vantaggi: migliora il clima interno rendendolo più partecipativo, crea attrattività per i talenti, abbassa il turnover, contribuisce a far crescere le competenze e aumenta il valore dell’azienda sul mercato. Cresce l’urgenza di portare il cambiamento DE&I nelle aziende:
per il 73% degli intervistati è fondamentale affrontare tali tematiche in ambito professionale. Si tratta di u
n percorso apprezzato da tutti gli stakeholder: da dipendenti e consulenti (74%), dalle aziende private e dai clienti (42%), dagli azionisti (29%), dalla PA (24%) e dagli istituti di credito (9%). In tale contesto, la consulenza è percepita come l’area di avanzamento più efficace: il ruolo del consulente è, infatti, quello di prevedere la direzione per consolidare e fare crescere le imprese in questo periodo storico volatile e incerto.
Una delle grandi sfide contemporanee è quella di rinnovare le norme culturali sedimentate nel tempo all'interno delle organizzazioni. Secondo le evidenze della ricerca
“Eudivergenza, cambiare le regole per ridefinire la normalità” condotta dall’Osservatorio BIP Content Factory, su un campione di oltre 400 rispondenti di diverse fasce di età,
9 professionisti su 10 percepiscono una discrepanza tra ciò che viene considerato normale e ciò che non lo è.
L’82% degli intervistati ritiene di aver provato almeno una volta a cambiare la cultura aziendale, ma solo il 9% ha ottenuto risultati positivi. Tra i fattori che influenzano l’esito della trasformazione vi sono:
il contesto aziendale (57%), la presenza di alleati che aderiscono all’iniziativa (46%) e le caratteristiche personali di chi promuove il cambiamento (43%).A cambiare la cultura aziendale sono i
Change Maker che, secondo i dati della ricerca BIP,
possiedono spiccate capacità relazionali (46%), sono coraggiosi nell’esprimere le proprie unicità in un contesto specifico (41%) e hanno credibilità nell’organizzazione in cui operano (44%). Non meno importanti sono caratteristiche come il livello di leadership (38%) e una spiccata creatività (31%) al pari di un buon livello di autorevolezza (31%).“
Per generare il cambiamento è necessario essere eudivergenti. Secondo la nostra ricerca, gli eudivergenti sono persone che migliorano il contesto in cui operano cambiando rotta da percorsi convenzionali e opinioni comuni - afferma
Alessia Canfarini, Partner e Responsabile del Centro di Eccellenza Human Capital di BIP –.
Oggi le aziende devono incentivare processi di propagazione e condivisione di valori per creare ambienti di lavoro più autentici, che riflettano al meglio le realtà e le aspirazioni dei suoi membri e permettano ai talenti di ciascuno di emergere”. “Oggi autonomia, opportunità e work-life-balance sono gli aspetti della professione che impattano maggiormente sulla soddisfazione dei consulenti, dove i valori di diversità e inclusione hanno un carattere incisivo. C’è sempre più richiesta di porre grande attenzione all’individuo, attraverso il rispetto e la valorizzazione della professionalità e delle unicità del singolo” - spiega
Valerie Schena Ehrenberger, Vicepresidente Assoconsult con delega al Capitale Umano –.
“Secondo la nostra ricerca, gli intervistati vorrebbero azioni concrete per garantire un work-life-balance e supporto genitoriale adeguati e che valgano per tutti, senza differenza di genere nelle aspettative”.“Assoconsult è da sempre attenta alle richieste dei propri associati, avendo a cuore più di ogni altra cosa l’importanza, il valore e la salvaguardia del Capitale Umano, nostro asset per definizione, proponendo azioni concrete perché possa esserci riconosciuto un ruolo di guida nel cambiamento di approccio anche sui temi DEI”.– conclude
Luigi Riva, Presidente Assoconsult.